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Non vi sono dubbi sul ruolo chiave che gli oltre 20 milioni di Pmi europee, di cui oltre 2 milioni e mezzo italiane, possono avere nel condurre il Paese fuori dalla crisi ed accelerare la ripresa. Negli ultimi anni il loro accesso al credito è stato condizionato da diversi fattori. Tra questi, un dialogo con il settore bancario non sempre adeguato e sistemi di rating con logiche operative, non immediatamente intuitive, che hanno portato in molti casi a una maggiore diffidenza verso gli intermediari finanziari. Sensibilizzare banche e imprese verso le variabili qualitative: è questo l’obiettivo dell’app di Credit Data Research in grado di creare un report contenente un rating qualitativo e una analisi comparativa con altre aziende dello stesso settore.

 
Gli aspetti quantitativi.
 

Dal canto loro, le banche, dall’introduzione della nuova regolamentazione di Basilea 2, hanno dovuto focalizzare la propria attenzione maggiormente sugli aspetti quantitativi che compongono la valutazione dell’impresa. Gli aspetti quantitativi sono quelli oggettivi ed afferenti sia all’analisi delle variabili finanziarie di bilancio che a quelle comportamentali provenienti dalla Centrale Rischi di Banca d’Italia. Questi aspetti hanno di solito un’incidenza molto elevata sul risultato di una richiesta di finanziamento, spesso superiori all’80%.

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